Scena e retroscena su Federico “Capitan Fede” Poggipollini.
Vignole Borbera – Ciascun cantante famoso ha al suo seguito una schiera di musicisti e di performers che lo accompagnano durante i tour, oppure in sala d’incisione. Alcuni di questi diventano, molto conosciuti e noti non solo dal loro affezionato pubblico, ma rientrano in una conoscenza collettiva, perchè sono particolari, hanno carattere, piacciono al pubblico femminile, sono simpatici oltre ad essere musicisti molto bravi: Federico Poggipollini è tutto questo. Un chitarrista professionista e cantautore, un ‘Capitano’ deciso, amatissimo dalle donne tanto da farsi soprannominare ‘il Killer’ dai suoi stretti amici e colleghi, prima di metter la testa a posto. Una persona così, si immagina sia uno spaccone, soprattutto perchè fa parte di un mondo in cui alcuni suoi colleghi omologhi si permettono di fare i fantastici oppure i fenomeni. Invece no, simpatico e socievole con tutti. Forse i grandi palchi degli stadi e dei palazzetti creano la distanza, ma quando Fede si trova a dover suonare insieme a Tribute Band in piccoli o medi locali, l’approccio umano si evidenzia immediatamente. Educato e con la dialettica di uno che ha studiato, letto e si è confrontato con tante persone di vario genere. Parla, soprattutto di musica, facendo percepire che per lui non è solo un mestiere, ma principalmente una passione, senza sentirsi mai arrivato. Sul palco, si prende cura della sua strumentazione e prova. Al momento del soundcheck, in presenza di musicisti non famosi come lui, non fa mai sentire il suo ‘peso’, anzi cerca di essere parte integrante del gruppo, ridendo, scherzando, facendo apprezzamenti ai musicisti e cercando anche di imparare da loro: ad esempio ha chiesto al chitarrista che di solito nel tributo a Ligabue è suo facente funzione, come abbia riprodotto gli stessi suoni e timbri, seppur con strumentazioni differenti. Tutto sempre volto a dare agli spettatori il miglior spettacolo possibile. Anche nei momenti di pausa è uno come noi, anzi uno di noi. Anche durante il concerto, regala sorrisi, si diverte, tira fuori dei suoni dalla sua chitarra con una naturalezza disarmante, come se tutti potessero farlo, ma il tocco ha caratteristiche del tutto personali che danno ad ogni timbro e ad ogni suono un marchio inconfondibile. Parla col pubblico, attraverso la sua chitarra, con i gesti e non solo con le parole di una delle sue canzoni più famose ‘Bologna e piove’, o dei suoi cori o dei suoi intermezzi. Spettacolare quando fa un cenno, ad uno spettatore che sventola un suo CD, facendogli capire di farsi trovare sotto palco alla fine dello spettacolo, per fargli l’autografo. Non avviene solo questo, regala il plettro usato durante il concerto ad una fan, affacciandosi sul pubblico. Al termine del concerto si concede per innumerevoli scatti fotografici con tutte le persone che vogliono avere un ricordo di quei momenti unici.
Che aggiungere di più: i grandi artisti non hanno bisogno di tirarsela, perchè la gente li ama e li segue comunque se sono brave persone oltre che musicisti di alto livello, tenedo presente nel caso specifico che, tra Liga e realtà c’è Federico Poggipollini.
(Area 51 – 23 Marzo 2013)
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