Alessandria – In un momento in cui il mondo ha bisogno di cambiamenti, di invertire la rotta per risollevarsi dalla crisi, ciascuno di noi cerca di mettere il proprio contributo per migliorare la condizione globale, partendo dal quotidiano. Per far ciò è necessario guardarsi dentro ed uscire dagli schemi canonici per capire e per capirsi, facendo una riflessione profonda con se stessi, da condividere, per ripartire tutti insieme verso il prossimo viaggio. Questo è stato fatto da Rosalino Cellamare in arte Ron, che il suo viaggio interiore, l’ha restituito a tutti noi sotto forma di percorso musicale contenuto in un CD ‘Way out’: una serie di canzoni di giovani cantautori americani, il cui testi, tradotto ed adattato in italiano da Ron, hanno mantenuto il loro concetto originale. È stata la necessità di occuparsi di un genere musicale che lo appassiona, per poter ripercorrere e proseguire senza nessuna pressione emotiva il suo percorso di cantautore. L’esigenza, non è solo emozionare il pubblico, ma anche farsi emozionare dal pubblico: così nasce l’omonimo tour. L’emozione, però non ha bisogno di ripercuotersi all’interno di stadi o palazzetti, ma ha quasi l’obbligo di risuonare, in tono intimo all’interno di locali o club: così è accaduto. Un doppio concerto di un’ora e mezza ciascuno, all’interno di un locale ‘splendido… tridimensionale’ come l’ha descritto Ron, dato che il pubblico è disposto su tre sale comunicanti. I due concerti hanno quasi la stessa scaletta e gli aneddoti raccontati tra un brano e l’altro praticamente gli stessi, con piccole differenze, dando un tocco di unicità: Ron ha voluto regalare, nel complesso a tutti lo stesso spettacolo eseguendo brani famosi del suo repertorio ‘perché mi piacciono’ dice, come ‘ Il gigante e la bambina’, ‘Le foglie e il vento’ o brani di cui ha tradotto solo il testo come ‘Gran Torino’, scritto da Jamie Cullum e Clint Eastwood, del quale, racconta lo stesso Ron ‘è stato difficile ottenere permessi per poterlo pubblicare con il testo tradotto in italiano’. Tanto difficile l’America e suoi personaggi, quanto semplice e stimolante, come introdursi da musicista qualunque in un locale black e suonando la propria musica, ricevendo consensi: ‘vai avanti così’ come gridano alcuni clienti afro-americani entusiasti, non sapendo che da noi Ron è patrimonio da molti anni della nostra musica, delle nostre emozioni, del nostro essere italiani. Tornando al doppio spettacolo (sold-out ndr), le differenze spiccano nell’esecuzione: nel primo spettacolo durante il bis esegue ‘Ferma il treno’, che omette nel secondo spettacolo, per concludere, come un film in due tempi, suonando e cantando la versione originale ‘personalizzata’ del brano ‘You’ve got a friend’ di James Taylor. Ron per la realizzazione di questa straordinaria serata, suona in trio, con i musicisti Fabio Coppini al pianoforte elettrico ( produttore artistico, arrangiatore e pianista/tastierista di Lucio Dalla, Francesco De Gregori e tanti altri ndr) e Giovanna Famulari al violoncello e voce ( durante il suondcheck ha effettuato lei la prova dei microfoni e degli strumenti ad eccezione della chitarra di Ron, dando prova di essere anche una valida pianista jazz ndr). Una serata passata piacevolmente in un lampo, in cui non servono grandi spazi e metropoli, ma bastano solo pochi e semplici giusti ingredienti: un bravo cantautore, due bravi musicisti, uno splendido locale e una piccola comunicativa folla, per trasformare una città di provincia in ‘Una città per cantare’.
(Tip Tap – 16 Aprile 2013)
Un ringraziamento speciale a:
Ron e tutto il suo staff;
Paolo Pastorino e alla Mescal;
Domenico ed Alessandra del Tip Tap.
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